A Firenze arriva il primo bar sostenibile e temporaneo

off_barRiqualificazione spazi, riutilizzo materiali, struttura temporanea, queste sono le parole-chiave con cui sbarca a Firenze un nuovo sistema di economia sostenibile preso in prestito dalla Germania, ma che nulla ha a che vedere con le misure di austerity. All’interno del parco della Fortezza da Basso, di fronte al Lago dei Cigni, è stata realizzata la prima struttura temporanea totalmente composta da materiali di recupero con cui l’Off Bar, locale gestito dall’associazione Nothing Inc., quest’anno accoglierà i fiorentini nelle calde serate estive. L’idea, ci spiega chi l’ha realizzata, è stata presa in prestito dai pop up berlinesi e “consiste in un box completo, capace di accogliere tutte le funzioni, dalla somministrazione di alcolici e cibo all’accoglienza di strumentazione elettronica per gli eventi, senza dover intervenire sullo spazio circostante”1_viste_bar
E’ così che ci viene presentato il progetto dai ragazzi dell’ N-D Creative, i giovani architetti e designer a cui è stato commissionato il lavoro e che possono vantare, a merito, una vasta esperienza con l’utilizzo dei materiali poveri e di recupero attraverso anni di partecipazione all’interno del collettivo creativo NoDump, di cui sono i soci fondatori. Il nuovo modello di economia, definito circolare, di cui N-D Creative e il committente si fanno portavoce è basato sul riutilizzo dei materiali necessari al processo produttivo e la partecipazione attiva di aziende locali in una logica di economia tanto sostenibile quanto solidale.
MODULO SINGOLO_COMPLETO IN APERTURA_OK1Alcune aziende del territorio toscano, infatti, hanno fornito i materiali per la realizzazione del progetto; materiali che in seguito verranno reinseriti all’interno del loro normale processo produttivo. L’opera, inoltre, svolge la funzione di aprire un precedente legale di uso temporaneo di uno spazio, oltre a riaccendere il dibattito sulla tematica, mai del tutto chiusa, del riutilizzo dei luoghi abbandonati e, ad oggi, destinati al disuso.
 
 
PER SAPERNE DI PIU’: Leggi l’articolo sul collettivo artistico NoDump nel terzo numero di FUL !
 
JACOPO AIAZZI